Poeti italiani del 900: 5 nomi da ricordare
La cultura la conoscenza passano, in primis, dalla letteratura, ecco perché – seocndo lo staff dell’università online Niccolò Cusano di Brescia, i giovani necessitano di sapere chi siano i poeti italiani del 900 più rilevanti, quelli da conoscere assolutamente…
Proprio per venire incontro a questa esigenza formativa (e, perché no, anche di curiosità), lo staff della Unicusano di Brescia ha deciso di fornire 5 nomi di poeti italiani del secolo scorso di cui vale la pena approfondire la conoscenza leggendo le loro opere, studiandole ed interiorizzandole.
Proprio alla base della nostra attuale cultura (nonché della nostra società) stanno le parole che per la prima volta gli scrittori del 900 hanno messo su carta – testimoniando il cambiamento epocale a cui si stava assistendo.
Il ‘900, inoltre, è stato un secolo di grandi guerre e catastrofi ma – al contempo – di invenzioni formidabili che hanno permesso di modificare radicalmente le nostre vite. Proprio per questo va esplorato a fondo. E non solo: la memoria storica del ventesimo secolo non deve essere considerata come esaurita in quanto sono ancora i nostri nonni a poter raccontare – di prima mano – esperienze, difficoltà e rivoluzioni che hanno caratterizzato il periodo in questione.
La letteratura e la poesia, dunque, supportano i racconti e la tradizione orale e al tempo stesso aiutano a comprendere meglio la storia e i tanti avvenimenti che si sono affastellati nel corso dei cento anni da poco passati.
Ma quali sono i poeti che – più di altri – è importante conoscere per tratteggiare un quadro del ‘900 completo ed esaustivo? Ecco cinque nomi da conoscere assolutamente…
Poeti del 900 italiano: cinque nomi che hanno saputo raccontarne la storia
Pronti ad immergervi nei versi di questi poeti italiani contemporanei? Iniziamo subito…
Giuseppe Ungaretti
Il XX secolo è ricordato – nei libri di storia – per essere iniziato con una delle guerre più sanguinose che la storia dell’uomo ricorda: la Prima Guerra Mondiale (1914-1918). Le tragedie della Grande Guerra sono state raccontate da molti poeti del XX secolo tra cui Giuseppe Ungaretti.
Alcuni versi (come quelli che riporteremo di seguito) riescono a tratteggiare alla perfezione l’orrore della guerra e la devastazione che ha lasciato in Italia e in Europa.
Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
È il mio cuore
il paese più straziato
(Il porto sepolto, San Martino del Carso)
Salvatore Quasimodo
Esponente inizialmente dell’ermetismo, continuerà a scrivere le sue opere anche nel periodo del fascismo. Tra i versi più famosi ci sono quelli della poesia Ed è subito sera, pubblicata proprio nel 1942.
Questi tre versi, tra i più conosciuti, sono l’emblema stesso dell’ermetismo e contribuiscono ad affermare la solitudine dell’uomo, lo strazio dato dalla mancanza di comunicazione e il senso della precarietà della vita. In un periodo come quello che precede la II guerra mondiale, questi versi – visti a posteriori – raccontano un malessere privato e, al tempo stesso, della società intera.
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
(Ed è subito sera)
Primo Levi
Ma l’orrore della Seconda Guerra Mondiale era alle porte e nessuno meglio di Primo Levi, ebreo italiano e partigiano antifascista, l’ha saputo esprimere in versi. Oltre alle poesie, il suo capolavoro – Se questo è un uomo – rappresenta una delle testimonianze più toccanti sul tema dell’olocausto.
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo,
che lavora nel fango,
che non conosce pace,
che lotta per mezzo pane,
che muore per un sì o per un no…
(Shemà epigrafe in Se questo è un uomo)
Nazim Hikmet
Il poeta turco, naturalizzato polacco, è autore dei più bei versi d’amore che si possono trovare in poesia. Venuto a mancare nel giugno del 1963, Hikmet è stato reso immortale dalla sua raccolta di Poesie d’amore che contiene poesie scritte dal 1933 fino a poco prima della sua morte.
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
(Poesie d’amore)
Alda Merini
Non potevamo che concludere questo excursus in poesia con una delle poetesse italiane più amate, venuta a mancare solo pochi anni fa – nel 2009. Molte delle sue poesie sono dedicate alle donne, altre all’amore.
Ieri sera era amore,
io e te nella vita
fuggitivi e fuggiaschi
con un bacio e una bocca
come in un quadro astratto:
io e te innamorati
stupendamente accanto.
Io ti ho gemmato e l’ho detto:
ma questa mia emozione
si è spenta nelle parole.
(Ieri sera era amore, A Ettore)